domenica 2 dicembre 2012

"Quel cielo danzante", poesia di Denis Cornacchia.

Il cielo illumina seguace

la terra d’avorio e di cemento,

coi suoni ribelli invade

lo spirito debole dilania.

E corre insorta

dalle sponde di nubi scottate dal sole,

umida e silente

nel labirinto aerato d’amore.

Sprone, il pensier alato

dalle mille bolle vitali

sul passo ferrato s’infrange,

il destrier possente indugia,

e tutto in un arcobaleno

si perde nel tempo.

Quale destino

già remoto

dalle bocche acquose

lo sguardo produce,

infuria la tempesta.

Vago il canto

sui monti inesplorati,

sui laghi e fiumi tutti

e colline assopite,

abbracciar sovente

la pioggia corre.

Come stormo

nel viaggio suo immortale

il ritorno è atteso

dall’azzurro

al piccolo granello.

E l’immenso rinasce

nel cuore della terra.

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