domenica 16 dicembre 2012

"La pioggia", poesia di Giocchino Amato.

Sciupati su un vetro d’ampolle
mille tratti si scorgono già.
A stregua di ciel trapunta di stelle,
tante gocce rivelan realtà.

Come se al suo specchio s’adorna
e dal ballo una donna riede,
così una casa imbellettata si storna
s’al fragil tocco di pioggia si siede.

A veder che lì lasciano orme
rimango, le pozze mesto a guardare.
Tuffarti in quel mondo trasforme
vorresti, ma sol t’è concesso sognare.

Tal’è la cagion de la pioggia,
indi il nostro suaderci al gradir.
Dì di sole, giornata non moggia,
ma la pioggia sì par da subir.

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